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Anteprima della nuova Desmosedici 2018

 

Mancano ormai pochi giorni prima della presentazione ufficiale della nuova Ducati Desmosedici 2018 che si terrà il 15 gennaio a Borgo Panigale, sappiamo che in quella occasione in realtà si potrà vedere solamente la nuova livrea della moto che forse cambierà leggermente vista la defezione dello sponsor “storico” TIM, mentre da un punto di vista tecnico dovremo aspettare i primi test di fine Gennaio 2018 dove Pirro e Stoner inizieranno ufficialmente la stagione di prove regolamentate.

Abbiamo però già sin d’ora un primo identikit della nuova Ducati MotoGP, che si evince dalle dichiarazioni dei responsabili tecnici dei piloti e dagli ingegneri di Borgo Panigale, informazioni che ci aiutano a meglio capire come evolverà il progetto Desmosedici.

La Ducati MotoGP nel 2017 ha dimostrato di essere una moto vincente in molte piste ma non in tutte; stabile e veloce in staccata oltre ad avere un’ottima accelerazione, la Desmosedici è cresciuta moltissimo nella stagione appena conclusa, tuttavia l’unico limite era rappresentato da quella manciata di metri a centro curva in cui la GP17 aveva un comportamento sottosterzante, tendeva cioè ad andare dritta costringendo i piloti ad usare il freno posteriore per correggere la traiettoria.

Questo limite unitamente alla ruvidezza dell’erogazione nella prima fase di apertura del gas ha creato più di un problema rendendo la moto non competitiva su circuiti per esempio come Philip Island dove la spinta del motore, arrivando di colpo quando la moto è ancora troppo inclinata, non permette di scaricare efficacemente tutta la potenza a terra.

Bisogna comunque dire che Ducati ha gestito al meglio questo problema affinando la gestione elettronica (che come sappiamo ormai è standard per tutte le case) ma per vincere un campionato così agguerrito affrontando collossi industriali del calibro di Honda e Yamaha non basta, occorre migliorare anche quelle aeree in cui la moto bolognese è ancora un poco inferiore alla concorrenza.

Quando l’Ing. Luigi Dall’Igna chiese e ottenne di poter tornare a lavorare con un campione del calibro di Jorge Lorenzo, non lo fece solo per le indiscusse doti velocistiche del maiorchino, quanto per la sua sua lunga e vittoriosa esperienza in Yamaha;
le difficoltà di adattamento incontrate da Lorenzo sono state la “cartina di tornasole” ideale per capire la reale distanza tra il telaio della M1, risaputamente uno dei migliori, e la ciclistica della Desmosedici, attraverso questa esperienza il team di progettazione ha potuto definire quindi un mirato percorso tecnico per tentare di eliminare il gap con i migliori.

Le modifiche: probabile riduzione del passo, modifica della flessibilità del telaio, interventi sull’erogazione della potenza.

Sono in molti a pensare che una delle modifiche probabili sia una leggera modifica della lunghezza del telaio, interventi sul passo della Ducati che dovrebbe essere leggermente ridotto per aumentare la velocità di percorrenza in curva.
La nuova moto sarà quindi più vicina alle richieste di Jorge Lorenzo che per inciso non sono molto diverse da quanto indicato in precedenza da Dovizioso ma Lorenzo, quando è arrivato a Borgo Panigale aveva un potere contrattuale decisamente superiore al Dovi che non aveva ancora iniziato la sua prima vera stagione folgorante.

Ulteriori sviluppi riguardo la piattaforma inerziale e l’aerodinamica sono i punti di riferimento dello sviluppo in corso del progetto Desmosedici, sviluppi che non potremo vedere prima delle prime gare della stagione che inizierà il prossimo Marzo 2018 dove verranno installati stabilmente sulle moto ufficiali.

Il nuovo prototipo GP18 sarà più facilmente adattabile ai differenti stili di guida tramite regolazioni più sofisticate, le differenze tra Dovizioso e Lorenzo per esempio non sono grandi ma ci sono, basti vedere l’utilizzo delle carene nella passata stagione, Lorenzo senza la nuova aerodinamica non era in grado di “sentire” l’anteriore e non aveva dunque il necessario feeling per poter “aprire” con sicurezza mentre il Dovi che conosce ormai le reazioni del mezzo, spesso ha corso con la vecchia carena senza profili.

Inoltre lavorando sia sulle geometrie ma soprattutto sull’affinamento della flessibilità del telaio si cercherà di migliorare ulteriormente l’adattamento agli pneumatici Michelin; questo è un punto fondamentale per essere competitivi come spiega in una recente intervista su Motorsportmagazine Cristian Gabarrini, ingegnere di Lorenzo (già ingegnere di Stoner), indicando come le due componenti, controllo dell’erogazione nella fase iniziale dell’accelerazione e ottimizzazione della rigidezza del telaio, siano due fattori cruciali proprio per migliorare quelle aree in cui la Desmosedici è stata più in difficoltà.

Attendiamo quindi la presentazione ufficiale ma soprattutto i primi test pre campionato per capire se la direzione presa sarà quella che tutti gli appassionati si aspettano.

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One Thought to “Anteprima della nuova Desmosedici 2018”

  1. […] come uno dei punti importanti per poter uscire di curva il più velocemente possibile e che anche Cristian Gabarrini ha stigmatizzato in una recente intervista. La Desmosedici GP18 è stata disegnata con specifiche più simili alla Yamaha M1 che il campione […]

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